Cos’è un impianto dentale?
Un impianto dentale si definisce come un dispositivo medico utilizzato per riabilitare funzionalmente ed esteticamente la perdita o la mancanza congenita di uno o più denti.
Utilizzo di tecniche chirurgiche mini invasive
Attualmente il chirurgo è colui che agisce dall’esterno e ha un approccio mini-invasivo arrecando il minimo dolore al paziente. In odontoiatria tale risultato è stato possibile grazie a una tecnica già ampiamente sperimentata ma non ancora largamente diffusa nel nostro Paese.
Grazie all’utilizzo d’impianti si ripristina la funzione masticatoria e attraverso mini incisioni, non più grandi di 3-4 mm, si riacquisisce il sorriso. L’intervento si programma attraverso il computer dopo aver ricostruito lo scheletro facciale del paziente in 3D. La programmazione al computer grazie a particolari tecniche di ingegneria e alla tomografia computerizzata (Tac) permette di valutare il numero di impianti più opportuno per il recupero sia dal punto di vista funzionale che estetico. La terapia diventa realmente personalizzata, i costi meglio controllati, inoltre gli interventi base permettono di garantire a tutte le età funzionalità e armonizzazione del sorriso al viso.
I vantaggi della chirurgia mini-invasiva sono percepibili soprattutto dal punto di vista del paziente: limitando i tagli non c’è dolore, non si creano gonfiori né lividi tanto che il recupero post operatorio diventa pressoché immediato. Il paziente può tornare alle sue normali attività entro 24/48 ore dall’intervento senza nessun tipo di problema e la percentuale del successo sfiora il 100%. È eliminato il problema del rigetto assicurando una durata dell’impianto particolarmente lunga se ci si attiene ai protocolli di igiene domiciliare e professionale e alle visite di controllo periodiche. Simili vantaggi hanno permesso di aprire nuovi scenari per ogni fascia di età dei pazienti.